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Da Il Grigione Italiano

13.03.63
TEATRO DELLA SECONDARIA

Lunedì 18 marzo e martedì (San Giuseppe) alle tre pomeridiane gli alunni della Secondaria porteranno su! palco del Monastero un'opera nata e maturata in valle.
      RISCOSSA POSCHIAVINA
La rievocazione di fatti storici valligiani potrà interessare il pubblico.
La rappresentazione di lunedì è per gli scolari: prezzi di entrata fr. 0.40.
La rappresentazione di martedì è riservata solo per gli adulti; prezzo d'entrata fr. 2.20.
Si rivolge un caldo invito a tutti.




20.03.63
REPLICA DEL TEATRO DELLA SECONDARIA
— RISCOSSA POSCHIAVINA —

Nessuno avrebbe potuto sognare che un'opera «nata e maturata» in valle, portata sul palco da alcuni allievi di una terza secondaria, potesse raccogliere un così lusinghiero successo. Il numero dei partecipanti (più di 400 scolari e quasi 300 adulti) potrebbe già essere un indizio non disprezzabile della riuscita dell'opera. Ma più che il numero dei partecipanti valgono qui l'unanime consenso e le lodi incontestate.

Il docente Massimo Lardi, compilando il dramma in cinque atti dal titolo « Riscossa poschiavina » da notizie frammentarie raccolte dalla storia, dalla leggenda e dalla tradizione popolare, ha saputo ricostruire il tempo dei balivi milanesi in terra poschiavina, in particolare le male imprese della fosca figura del castellano dì Pedenale, culminanti nel fattaccio del delitto perpetrato al Sasso di Macon.

Due favori arrisero all'opera di Massimo Lardi: la fonte storica conosciuta da tradizione e leggenda, e gli attori scelti e adattissimi alle varie parti.

Gli scenari, preparati appositamente per questa rappresentazione, contribuirono non poco a dare efficacia alle battute del dramma.

Siamo convinti che «Riscossa Poschiavina » non verrà messa nel dimenticatoio, ma ritornerà sicuramente in tempi non lontani alla ribalta. Intanto vada la più viva riconoscenza a Massimo Lardi, autore e regista del dramma e pittore degli scenari, come pure ai suoi colleghi che vi cooperarono, e anche ai simpatici attori e alle due indimenticabili attrici.

Spettatore





27.02.63
RISCOSSA POSCHIAVINA di Massimo Lardi
3 atti in 5 quadri

19 marzo 1963, prima rappresentazione nel salone del Ven. Monastero, replica domenica 24 marzo.

Giacomo (contadino) Tuena Carlo; Mario (suo figlio) Platz Klaus; Battista (contadino) Menghini Ervino; Antonio (suo figlio) Rada Silvano; Giovannino (ragazzo) Rossi Ulisse; Rocco (latitante) Sala Franco; Balivo Bona Livio; 6 Sgherri Lardi Pierino, Schlegel Bernardo, Trombini Renzo, Dorizzi Graziano, Crameri Ivo, Cortesi Antonio; Orsola (moglie di Giacomo) Ferrari Maria; Caterina (sua figlia) Crameri Frida. Popolo: Cortesi Florindo, Rossi Elmo, Crameri Damiano e Crameri Nicola.

Domenica scorsa gli allievi della terza secondaria cattolica, presentarono, su richiesta, la replica del dramma «Riscossa poschiavina » sotto la guida dello stesso autore maestro di secondaria signor Massimo Lardi. Come nella prima recita i giovani attori raccolsero anche domenica i ben meritati applausi. Ci furono bene i soliti critici (ben conosciuti dal nostro pubblico, quei soliti che non hanno mai fatto nulla per il bene pubblico, se non dietro pagamento) che vollero cercare il pelo nell'uovo, ma sinceramente loro non avrebbero fatto meglio, anzi....

La trama del dramma è basata su fatti storici e leggendari, arricchiti e collegati fra di loro dalla fantasia dell'autore. Il primo atto vuol dare un quadro tipico della situazione triste e malsicura sotto il dominio del balivo di Pedenale. Giovani e vecchi, donne e bambini, vivono giorno e notte a piè sospeso, poiché il crudele sovrano, ha spedito i suoi sgherri per ogni dove, pronti a riferirgli ogni parola imprudente che dovesse sfuggire dalla bocca d'un povero suddito. Così vediamo il giovane Rocco che deve fare la vita del latitante e passare le giornate nascosto fra le rupi di Taurin. Il secondo atto presenta la violenza degli sgherri, che esigono dai poveri contadini delle cose impossibili e chi non ubbidisce prontamente termina nelle oscure prigioni del castello di Pedenale, come è successo al povero padre di Giovannino. Entra pure in scena il balivo e non contento delle altre scelleratezze, si porta al castello la giovane Caterina. L'ultimo atto vede la riscossa dei baldi giovanotti, che dopo il fattaccio al sasso di Maccone, sanno liberarsi per sempre dal tremendo oppressore.

Questo nuovo dramma, prettamente poschiavino, per la stoffa e per l'autore, verrà certamente portato di nuovo alla ribalta dalle nostre società vallerane.

G. (Ginetto Crameri)

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